IWA Italy - International Web Association Italia


Fabrizio Caccavello , 18/12/2012 17:08
html5Ieri, 17 dicembre 2012 il W3C ha rilasciato la versione pre-definitiva delle specifiche per HTML5. Non si tratta dello standard definitivo, ma la Candidate Recommendation in attesa del documento ufficiale che a questo punto potrebbe venire alla luce già la prossima estate, anticipando di fatto i tempi di quasi un anno, visto che il percorso iniziato ieri era in programma per il 2014. La notizia è molto importante per chi sviluppa progetti web e applicazioni, perché HTML5 rappresenta un ambiente di sviluppo cross-piattaforma, permettendo così a chi progetta di concentrarsi sulla struttura, le funzionalità e i contenuti dovendo tener presente un solo ambiente di riferimento. Mi piace sottolineare alcuni aspetti fondamentali di questo processo, e mi piace sottolinearlo soprattutto a vantaggio delle aziende che dovranno affidare agli sviluppatori le loro idee di business.

HTML5 non farà nulla da solo

HTML5 è un soffio vitale per le funzionalità moderne del web. Ricordiamo infatti che, di fatto, l’HTML4 di oggi si basa su fondamenti che risalgono al secolo scorso, quando non avevamo neanche idea di cosa fosse un’ADSL e i telefoni portatili si chiamavano StarTac. L’HTML5 sale un gradino più su nella gerarchia strategica della progettazione per il web. Diventa di fatto l’agile mediatore tra la molteplicità dei contenuti presenti sul web e gli innumerevoli dispositivi che attingono a piene mani da quei contenuti. Non immedesimiamo più HTML con il web ma con un formidabile connettore tra contenuti e dispositivi. Ma HTML5 non è l’oracolo, non è un qualcosa che per il solo fatto che esiste conferisce valore ai progetti per il web. Apre invece nuovi scenari per nuove funzionalità e nuove opportunità di sviluppo e quindi di business. Insomma, non c’è alcuna necessità di rimettere le mani ai progetti web esistenti per convertirli in HTML5 in assenza di nuove strategie e nuove potenzialità. Prima di affrettarvi a chiedere “qualcosa di nuovo, di moderno, di figo, in HTML5” cercate di chiedervi quali servizi vorrete offrire, quali idee nuove, prima non realizzabili, avete necessità di portare sul web. Insomma, l’idea e la progettualità sono sempre da anteporre alla possibilità tecnologica. Altrimenti rischiamo di andare incontro a tragici déjà vu. Ricorderete senz’altro le potenzialità di ActionScript su Flash di qualche annetto fa, vero ambiente di sviluppo avanzato che avrebbe permesso applicazioni anche molto accessibili, ma che fu utilizzato soltanto per creare inguardabili progetti web di basso profilo professionale e molto raramente in applicazioni di un certo livello.

Compatibilità

Ancora queste storie delle compatibilità. E’ vero, la maggior parte dei browser moderni implementa già le funzionalità di HTML5, ma è anche vero che parlando di retrocompatibilità gli Explorer più datati avranno problemi. E anche i Firefox datati. E poi non sappiamo bene come si comporteranno i browser per le tecnologie assistive. E non sappiamo neanche se le funzionalità saranno interpretare nello stesso modo da tutti i browser. Insomma, tutte domande che, qualora avessero risposte e soluzioni, contribuirebbero a rendere più laborioso lo sviluppo di applicazioni, aumentandone i tempi di sviluppo e quindi i costi. Tutte domande che aspettano risposte perché l’implementazione di HTML5 non è stata fatta dalle software house sulla base di standard (che non ci sono) ma sulla base di ipotesi di lavoro e strategie proprietarie. Insomma, come al solito stiamo procedendo con il carro davanti ai buoi e ora per riportare i buoi nella posizione corretta dobbiamo fare qualche sforzo in più.

Immagini

Poi rimarrà il problema delle immagini. Con HTML5, non avremo ancora una piattaforma flessibile per la gestione delle immagini che, ricordo, furono la prima implementazione multimediale introdotta nell’HTML testuale degli anni ’90. Non potremo ancora definire quali immagini distribuire in funzione del dispositivo. Come al solito ci sono già molte strategie per ovviare a questo problema, tra l’altro indispensabile per la costruzione di layout adattivi (responsive web design), ma non abbiamo nulla di nativo. Insomma, se il nuovo HTML5 è uno splendido palazzo, stiamo ancora scavando le fondamenta con pala e piccone.

Responsive web design

“Responsive” è una modalità con cui costruire i layout per il web, la cui traduzione più idonea penso sia “adattivo”. Che i layout si adattino ai dispositivi sta diventando una caratteristica fondamentale soprattutto in previsione dell’aumento esponenziale dell’accesso al web tramite dispositivi mobili. HTML5 è ovviamente lo strumento più adatto per attuare queste strategie, purché si risolvano problemi di vari natura, primo fra tutti proprio la gestione delle immagini. Già oggi in HTML4 o XHTML attraverso i fogli di stile è possibile adattare un’immagine in base al suo contenitore, ma questa adattabilità è una funzione completamente a carico del browser dell’utilizzatore e quindi della sua CPU. Se quel browser è un piccolo e poco performante dispositivo mobile le sue prestazioni saranno compromesse. In ogni caso, anche per il Responsive Web Design, non è sufficiente pensare di farlo perché in qualche modo qualcuno te lo permette. E’ necessaria una strategia che guidi lo sviluppatore a fornire all’utente i giusti contenuti o servizi in base al contesto di utilizzo.

Ragioniamo prima di applicare

Insomma, non lasciamoci ingannare dai proclami, la strada per una progettazione mirata, ragionata, e soprattutto consapevole è ancora lunga e tortuosa. Le nuove piattaforme di sviluppo potranno aiutarci a mettere in pratica, nel migliore dei modi possibili, i nostri progetti per il web, sia in modalità desktop che mobile, ma alla base dei nostri ragionamenti dovranno sempre esserci le strategie, gli utenti, i servizi innovativi che vogliamo presentare.

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