IWA Italy - International Web Association Italia


Amministrazione IWA Italy , 27/07/2005 23:09

Il commercio elettronico sta uscendo dalla fase della sperimentazione per diventare una realtà concreta anche in Italia.
Ad oggi si stima che le aziende italiane che vendono on-line la propria produzione siano oltre  5000, senza contare le aziende che rivendono prodotti di terzi.
 
L'attuale panorama normativo italiano non garantisce la possibilità di valorizzare le risorse economiche nazionali attraverso l'uso della rete Internet. Urge quindi un adeguamento dell'attuale normativa per adattarsi a queste nuove entità economiche nonché una chiara informazione sia per le aziende che per i clienti delle innumerevoli possibilità offerte dal commercio elettronico, a partire dalla sicurezza dei pagamenti, diritto di recesso, ecc.
 
IWA - International Webmasters Association - ha deciso quindi di attivarsi per dare il via ad una discussione ampia che possa concretizzarsi in una proposta di legge per promuovere il commercio elettronico, definendo chiaramente diritti e responsabilità dei vari soggetti coinvolti nel processo della vendita on line: produttori, venditori, aziende di trasporto, società di intermediazione per l'incasso, utente finale.
 
A questo scopo ha attivato una lista di discussione (http://itlists.org/mailman/listinfo/e-commerce) dedicata a raccogliere le proposte di tutti gli interlocutori, sia quindi degli operatori del settore, che dei consumatori.
 
IWA ha già maturato una significativa esperienza in proposito, riferisce Roberto Scano EMEA Coordinator dell'Associazione, in quanto tre anni fa si è fatta promotrice della tematica dell'accessibilità con la nascita del primo disegno di legge in materia (la proposta Campa-Palmieri) arrivando a collaborare attivamente con la stesura dell'attuale legge 9 gennaio 2004, nota come Legge Stanca.
Contiamo quindi, conclude Scano, di ripetere il successo ottenuto con questa nuova iniziativa grazie anche alla collaborazione di realtà attive nel settore.
 
Il momento è quello giusto, conferma Andrea Spedale Coordinatore di AICEL (Amici Italiani del Commercio Elettronico). Il commercio elettronico differisce sotto molti aspetti dal commercio tradizionale e la normativa vigente risulta penalizzante e per alcuni aspetti poco chiara. L'e-commerce italiano, per coprire il gap che ci separa dall'Europa, ha bisogno di leggi precise e trasparenti che permettano al venditore di rapportarsi al meglio sia coi propri fornitori, sia coi propri clienti. In un momento così delicato dove l'Innovazione può permettere al nostro paese di vincere questa ennesima sfida economica, riteniamo che il commercio elettronico possa essere una via preferenziale alla portata di tutte quelle aziende - piccole e grandi - che hanno fatto della qualità del Made in Italy la loro bandiera. L'iniziativa di IWA ha pertanto il nostro pieno appoggio e collaborazione.

"Come ASSECOM siamo certamente interessati alla più ampia discussione possibile in merito ai temi del commercio elettronico e fra questi ovviamente la normativa" dice Stefano Scardovi, presidente dell'associazione ASSECOM (Associazione italiana operatori del Commercio Elettronico). Infatti in Italia la normativa e' vaga quando non lacunosa e così si vengono a creare molte difficoltà per chi opera nel settore ed anche per chi vuole intraprendere questa strada. Già abbiamo manifestato istituzionalmente le nostre obiezioni al disegno di legge sulla prevenzione delle frodi con carta di credito, volentieri perseguiremo un progetto comune per arrivare ad una armonizzazione e ad una semplificazione della normativa complessiva relativa al commercio elettronico.
 
La lista è aperta a tutti coloro che vogliono contribuire alla discussione con spunti e suggerimenti utili a ideare una normativa atta a far evolvere il mercato elettronico italiano.
 
Per maggiori informazioni rivolgersi a:
e-commerce-owner@itlists.org (Amministratori della Lista)

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