IWA Italy - International Web Association Italia


Roberto Ellero , 16/12/2007 16:57
La mia relazione "Audiovisivi accessibili e attenzione ai contenuti: il progetto www.webmultimediale.org" all'evento "L'evoluzione dell'accessibilità informatica", promosso da IWA ITALY e dalla Biblioteca Nazionale Marciana, tenutosi il 14 dicembre 2007 a Venezia presso Palazzo Ducale, nella magnifica Sala del Piovego, ha puntato a ribaltare la prospettiva dell'accessibilità dalle tecnologie ai contenuti, in ambito audiovisivo, cercando di impostare un corretto rapporto funzionale delle tecnologie, che devono essere al servizio dei contenuti, anima della comunicazione sul Web non meno che nei media audiovisivi tradizionali. Nei pochi minuti a disposizione, dopo l'intervento di Alessio Cartocci che ha illustrato le tecnologie audiovisive a supporto dell'accessibilità, ho effettuato una veloce presentazione dei nodi del discorso: la specificità della fruizione di contenuti su Web rispetto agli altri media - il concetto di radianza web-centrifuga - l'adattamento di contenuti video al Web. Ho poi mostrato un breve passo dal mio video IL GRANDE NUDO ROSSO, adattamento al Web dello spettacolo teatrale scritto e diretto da Marco Pernich (Studio 900), disponibile nel sito www.webmultimediale.org, che rappresenta un esempio in produzione di "Radianza", e inizia la stagione di riflessione sui format audiovisivi Web. Oltre a mostrare in concreto le alternative accessibili (sottotitolazione multilingue, interpretazione in lingua dei segni, narrazione per i non vedenti), la breve citazione video è servita a evidenziare alcuni accorgimenti realizzativi, come i contrasti fra le scene per aumentare l'interesse e le riprese ravvicinate, necessarie per coinvolgere nella fruizione al PC. Le slide dell'intervento: [slideshare 204979 audiovisivi-accessibili-e-attenzione-ai-contenuti-il-progetto-wwwwebmultimedialeorg-1197821054550108-3] Scarica il materiale distribuito al convegno (file Pdf 144 KB). Nel prosieguo del post alcuni interessanti approfondimenti. Sintesi dei nodi affrontati nella relazione veneziana L'abitudine che abbiamo, quando pensiamo ai contenuti audiovisivi che possiamo fruire su Web, è di pensarli da un punto di vista quasi esclusivamente tecnico. Il Web è uno strumento molto giovane rispetto ai media tradizionali e ci facciamo un po' suggestionare dalle potenzialità tecniche senza curarci a sufficienza di che cosa mettiamo dentro al contenitore, ossia dei contenuti, audiovisivi o testuali che siano. Sul Web convergono tutti i media tradizionali. Ma perlopiù le Web-tv, i trailer cinematografici, la pubblicità di libri, la citazione di contenuti testuali, i filmati promozionali per eventi visivi vengono trasferiti su Web così come sono: non c'è una progettazione che tenga presente che l'utente Web fruisce dell'audiovisivo in modo diverso rispetto allo spettatore del grande schermo, della televisione o del teatro. Il Web lo fruiamo infatti in una situazione fondamentalmente solitaria. E' l'individuo di fronte al monitor, a distanza ravvicinata, con un monitor solitamente molto piccolo, con modalità di fruizione che sono molto più incalzanti e rapide rispetto a quelle di tutti gli altri media tradizionali. Questa velocità di fruizione non può non avere un effetto, sia sul piano della fruizione dei contenuti che della loro progettazione. Poi c'è l'interazione: un componente audiovisivo è molto più interagibile rispetto a un film proiettato sul grande schermo, a un programma televisivo, o a maggior ragione rispetto a uno spettacolo teatrale. Il Web consente inoltre di integrare l'audiovisivo con immagini e testo. Pubblicare contenuti audiovisivi sul Web richiede di tenere conto del fatto che l'esperienza sul Web è completamente diversa rispetto all'esperienza degli altri media. Questo consente di potenziare la comunicazione, focalizzando il discorso sugli aspetti più importanti da sottolineare, per far arrivare il messaggio in modo molto più efficace: questo vale soprattutto per quanti hanno particolari forme di disabilità cognitive, problemi nella comprensione della scrittura, come i dislessici, o sono affette da sordità dalla nascita. Queste persone possono comprendere molto meglio i contenuti se vengono comunicati non soltanto in forma testuale o audiovisiva, ma in entrambe le forme. Intendere il Web in questo modo, tenendo in giusta considerazione le sue specificità, significa poter recepire i contenuti che provengono da altri mezzi e poterli nuovamente irradiare nel modo particolare che è proprio del Web. Solo così si ricaverà il massimo risultato dall'integrazione tra i codici linguistico e visivo che caratterizza l'audiovisivo, per un'esperienza più ricca: che non sarà una mera riproduzione ma una vera e propria ri-creazione di significati, capace di rendere più spessa e consistente la comprensione. In questo modo il Web rivela grandi potenzialità didattiche. E' evidente che questo approccio nella progettazione richiede un accurato studio dei contenuti: per esempio, nel caso di un contenuto audiovisivo teatrale, si dovrà parlare con il regista o il drammaturgo, bisognerà preparare una scheda informativa semplificata, adatta al Web anche dal punto di vista testuale, e fornire quindi un video, che non sia però la riproduzione dell'intero spettacolo teatrale ma nemmeno un semplice spezzone: l'alchimia tra fruitore e contenuto scatta solo se quel che si vede (quel che si è deciso che l'utente veda) è in grado di trasmettere qualcosa dell'evento originario. Per approfondire: Visita il sito del progetto Leggi l'intervento di Roberto Ellero a Smau 2007, sugli stessi temi.

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