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Walter Vannini , 09/06/2014 09:44
Si parla da anni, a vuoto, di agenda digitale. Ma il Comune di Rimini, sta dimostrando che la volontà di pochi può più delle commissioni, dei tavoli e degli specchietti per le allodole mediatiche, che si chiamino Mister Digitale o meno. Domenica 8 giugno, a Rimini, era piena estate. Di quei giorni che ti ricordi che vivi nel più bel Paese del mondo e ti dimentichi l'inevitabile corollario "a patto di non volerci anche lavorare". In quella giornata tre assessori riminesi Irina Imola (Servizi al cittadino e Trasparenza e Semplificazione amministrativa), Nadia Rossi (Politiche del lavoro e Formazione) e Sara Visintin (Ambiente e Innovazione Tecnologica) hanno messo in gioco la faccia propria e dell'Amministrazione su un tema tanto vitale quanto trascurato: la declinazione locale dell'Agenda Digitale. [caption id="attachment_2124" align="alignright" width="300"]Agenda Digitale Locale Rimini - tag cloud Tag cloud dell'Agenda Digitale locale Rimini[/caption] Deus ex machina, il kamikaze delle smart city Michele Vianello, quello per cui una città non è smart per il numero di lampioni con il WiFi, ma per la gestione partecipata e la generazione di ricchezza dal libro trattamento e condivisione di dati pubblici. Presenti, una cinquantina di persone, fra cui un bel gruppo di dipendenti comunali, a testimoniare che il settore pubblico non è un problema in sé, ma è un problema di selezione. La mattina si è divisa fra tre tavoli:
  • Alfabetizzazione digitale  e nuovi paradigmi di innovazione” (Irina Imola)
  • Egov/Social gov – Le nuove forme di partecipazione e comunicazione” (Nadia Rossi)
  • Infrastrutture ICT” (Assessore di riferimento Sara Visintin)
Partendo dalla bozza del piano partecipato elaborato dall'amministrazione, i tre tavoli hanno raccolto le proposte di cittadini e addetti ai lavori. L'Amministrazione, poi, valuterà la fattibiltià economica e pratica delle proposte. I tavoli, per così dire, hanno volato alto. Si è parlato ovviamente di storytelling ma anche di civic hacking, di Internet of Things, di Fab Lab  e un centinaio di altri hashtag di moda. Ma soprattutto si è cercato di mirare al sodo.

Risultati

Alcuni risultati iniziali:
  • il Comune di Rimini prevede di alfabetizzare  il 10% della popolazione entro il 2016, iniziando dal 19 luglio quando il Comune presenterà un corso rivolto a cittadini anziani e un un corso per "evangelist" di 80 ore che verrà tenuto da Michele Vianello (tramite una sponsorizzazione Rotary). Altre attività (ad es. per insegnanti e alunni della scuola dell'obbligo) verranno definite nel corso dei successivi incontri.
  • per gli imprenditori, è stato proposto un incontro in cui illustrare il ventaglio di professioni Web attualmente consolidate. Questo dovrebbe servire a "qualificare la domanda", ossia a superare l'annoso problema dell'azienda che cerca "Programmatore IT per management sito, profili social, input dati, CRM, sicurezza informatica e gestione database"
  • è emersa la necessità che l'Amministrazione migliori la comunicazione delle proprie attività, sia internamente che all'esterno. Questo potrebbe prendere la forma di un "social media team" da costituire con professionalità adeguate
  • dietro sollecitazione di Michele Vianello, in Autunno si farà una giornata di Civic Hacking per rimescolare in modo creativo i rapporti fra cittadinanza e amministrazione.
La strada è lunga, ma il Comune di Rimini e i tre assessori sembrano davvero decisi a percorrerla.Un barlume di speranza in un Paese che sembra non voler trovare un'alternativa al declino. Come ha scritto qualcuno su Twitter, ne vedremo delle belle. Il dialogo sull'Agenda Digitale locale fra Comune di Rimini e cittadini si svolge sugli hashtag twitter: #ADRimini, #myRimini e #lascriviTU.

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